di Susy Mai Coscina di pollo
I cantucci di Prato, nascono nel XVI secolo, il nome deriva da "cantellus" che vuol dire fetta/pezzo di pane.
In principio infatti i "cantucci" non contenevano zuccheri ed erano molto diversi dai cantucci che conosciamo oggi.
Curiosamente i primi cenni storici vogliono questi biscotti come specialità tipica della città di Pisa, anche se, dobbiamo ammettere che si trattava di cantucci molto diversi da quelli pratesi.
È a partire dalla seconda metà del '500, con l'arrivo della canna da zucchero che i cantucci di Prato diventano dolci ed aggiungono le mandorle all'impasto, diventando uno dei biscotti simbolo della Toscana.
L'inventore dei cantucci, come oggi li conosciamo, è il pratese Antonio Mattei che perfezionò la ricetta e li fece conoscere in tutto il mondo partecipando all'esposizione universale di Parigi del 1867.
Nonostante le tante variazioni sul tema, dai cantucci al cioccolato a quelli con la scorza d'arancia, i cantucci tradizionali sono solo quelli dell'azienda Mattei, che ancora oggi, custodisce gelosamente l'unica e vera ricetta di queste piccole bontà.
Il Cantuccio è un'istituzione e va mangiato come rito comanda, infatti viene servito a fine pasto ed inzuppato in un bicchierino del miglior vino liquoroso, detto Vin Santo.
Un piccolo biscotto che racchiude in sé tanta storia della mia Toscana.
Se vi trovate a passare da Prato non fateveli scappare!
In principio infatti i "cantucci" non contenevano zuccheri ed erano molto diversi dai cantucci che conosciamo oggi.
Curiosamente i primi cenni storici vogliono questi biscotti come specialità tipica della città di Pisa, anche se, dobbiamo ammettere che si trattava di cantucci molto diversi da quelli pratesi.
È a partire dalla seconda metà del '500, con l'arrivo della canna da zucchero che i cantucci di Prato diventano dolci ed aggiungono le mandorle all'impasto, diventando uno dei biscotti simbolo della Toscana.
L'inventore dei cantucci, come oggi li conosciamo, è il pratese Antonio Mattei che perfezionò la ricetta e li fece conoscere in tutto il mondo partecipando all'esposizione universale di Parigi del 1867.
Nonostante le tante variazioni sul tema, dai cantucci al cioccolato a quelli con la scorza d'arancia, i cantucci tradizionali sono solo quelli dell'azienda Mattei, che ancora oggi, custodisce gelosamente l'unica e vera ricetta di queste piccole bontà.
Il Cantuccio è un'istituzione e va mangiato come rito comanda, infatti viene servito a fine pasto ed inzuppato in un bicchierino del miglior vino liquoroso, detto Vin Santo.
Un piccolo biscotto che racchiude in sé tanta storia della mia Toscana.
Se vi trovate a passare da Prato non fateveli scappare!
Ricetta x circa 20 pz.
- 300gr di farina tipo "00"
- 300gr di zucchero
- 100gr di burro
- 2 uova
- un pizzico di lievito
- 200gr di mandorle intere
Impastare la farina con il burro ammorbidito, lo zucchero, le uova, il lievito ed infine le mandorle.
Amalgamate bene il tutto.
Dividere l'impasto in 3 filoncini stretti e lunghi, arrotolateli aiutandovi con un po’ di farina.
Poneteli ben distanziati nella teglia rivestita di carta forno e fate cuocere a 180° per 15 minuti.
Sfornate, lasciate intiepidire e tagliate in tralice.
Servite accompagnati da vin santo o vino liquoroso dolce.