Di Perla D’Arsella
Il bannock è un pane piatto tipico della Scozia (il termine potrebbe derivare dal latino panicium) che si ritrova con lo stesso nome anche nella cucina tipica dei pionieri americani; non è ben chiaro se la versione di oltreoceano sia preesistente all’arrivo dei coloni europei e sia stata semplicemente chiamata con lo stesso nome oppure se è stata importata dagli scozzesi arrivati nel nuovo mondo.
Qualunque sia la verità, in origine il bannock era un pane pesante di avena o di orzo, cotto su piastra o su pietra, mentre le versioni più moderne contengono agenti lievitanti che ne alleggeriscono la struttura. Esistono numerose varietà di bannock, variamente denominate secondo il tipo di cereale utilizzato e anche secondo l’occasione per la quale viene preparato, come del resto succede per il pane a tutte le latitudini. Il pane infatti è un alimento che ha una valenza simbolica oltre che alimentare e quindi “marca” determinati periodi o giorni dell’anno, pensiamo per esempio al panettone per Natale, al pandiramerino per il giovedì santo, ai vari pani dolci per la Pasqua, tanto per rimanere solo in territorio italiano.
Confesso che quando ho cominciato a cercare la ricetta su internet mi sono scoraggiata a vedere l’infinità di versioni che saltavano fuori, ma poi ho trovato questa foto e allora non ce n’è stato più per nessuno.
foto presa da qui: http://www.artofmanliness.com
Cioè, questa è l’epitome del pane rustico, il sogno di tutti i pionieri e di sicuro se l’è cotto anche William Wallace alias Braveheart prima della battaglia decisiva contro gli odiati inglesi; non a caso infatti il film finisce con Mel Gibson che fuori campo dice «Nell'anno del Signore 1314, patrioti scozzesi, affamati e soverchiati nel numero, sfidarono il campo di Bannockburn. Si batterono come poeti guerrieri. Si batterono come Scozzesi. E si guadagnarono la libertà» (notata la coincidenza del nome? non è una coincidenza).
E quindi, spronata da quest’immagine, ho gridato «Libertà!», ho tirato fuori la padella di ghisa original ammmericana comprata da mia madre quasi cinquant’anni fa allo spaccio di Camp Darby e mi son messa all’opera.
Bannock (* per la conversione)
1 cup di farina (ho usato la farina di un mulino locale, meno raffinata)
1 tsp di baking powder
¼ di tsp di sale
1 tbsp di strutto
acqua (90 grammi, l'unica misura che non è in cup o tsp perché, dovendola aggiungere a occhio, ho pesato alla fine quanta me ne era rimasta)
la ricetta prevedeva anche del latte in polvere che non ho aggiunto, primo perché non ce l'avevo e secondo perché mi pareva poco da pionieri
Setacciare gli ingredienti secchi, unire lo strutto a pezzetti e mescolare.
Oliare leggermente il fondo di una padella di ghisa e scaldarla.
Aggiungere un po' di acqua alla miscela e mescolare brevemente. Poiché la reazione fra l'acqua e il bicarbonato produrrà anidride carbonica e questa renderà il pane leggero, meno tempo ci si mette dalla miscelazione alla padella e meglio sarà. Non importa se restano dei grumi, l’impasto dovrà somigliare a quello dei muffin e come tutti gli impasti anglosassoni saprà lui come regolarsi.
Mettere l’impasto nella padella calda ma non bollente, se l'olio fa fumo vuol dire che è troppo caldo. Il pane crescerà lentamente ma va bene così, altrimenti si abbrustolisce troppo all'esterno e resta crudo dentro.
Dopo circa 15 minuti girarlo con una spatola e cuocerlo anche dall’altra parte.
Non mi è venuto proprio come quello della foto, però mi ha soddisfatto parecchio: all'interno il bannock risulta compatto ma morbido, non aggozza, all'assaggio non si sente sapore di lievito ed è piacevolmente salato. Io confesso che l'ho mangiato da solo perché ho un debole per il pane “in purezza”, ma sta benissimo con burro, salumi e anche marmellata, per un piacevole contrasto.
O bravi scozzesi!
*Note:
una conversione approssimativa
1 cup di farina = circa 125 g
1 tsp di baking powder = circa 5 g
¼ tsp sale = ½ cucchiaino
1 tbsp di strutto = circa 15 g