di Mari e Cristian - Lasagnapazza & Resistenza Poetica
Quando si pensa a quale bevanda sorseggiare insieme alla pizza, non si può non andare con la mente all’abbinamento classico per eccellenza, quello con la birra. Il mondo della birra è molto più variegato di quanto si possa immaginare e ultimamente questa bevanda, la più antica in assoluto - il primo documento che la descrive risale addirittura al 4000 a.C. - e che fino ad oggi è stata relegata al ruolo di bibita ammazza sete o al massimo di abbinamento classico per pizze e panini, comincia ad avere finalmente l’attenzione che merita, soprattutto come alternativa ai soliti, classici, abbinamenti per il cibo. Allora, a seconda delle sue caratteristiche gusto-olfattive, è possibile accompagnarla a piatti a base di carne, pesce, formaggi, ortaggi, addirittura ostriche, frutti di mare, crostacei e infine anche dessert.
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Ma torniamo all’argomento oggetto della sfida di questo mese, la pizza, che ci ha proposto la bravissima Antonietta Golino, dal Blog La Trappola Golosa. Così come ci sono birre diversissime tra loro e quindi adatte per l’abbinamento con i cibi più disparati, per lo stesso motivo non tutte le birre sono adatte per essere sorseggiate insieme alla pizza, dovendosi preferire quelle più leggere, meno strutturate, optando quindi preferibilmente per quelle a bassa fermentazione, le lager o le pilsner. Ma su questo argomento si potrebbero fare, non uno, bensì dieci post e noi oggi vogliamo dedicarci a coloro che preferiscono il vino alla birra e non sempre sanno quale vino ordinare per accompagnare una bella pizza margherita. Parliamo di pizza margherita non a caso, perché è ovvio che se farciamo la nostra pizza con altri ingredienti, oltre a quelli di base, ovverosia pomodoro, mozzarella e basilico, la nostra pizza assumerà caratteristiche ogni volta completamente diverse. Proviamo a pensare a una pizza ai quattro formaggi, magari con la presenza di gorgonzola, oppure a una pizza ortolana o ancora a una con il salamino piccante o con acciughe e olive, insomma, è facile capire che le sensazioni gustative percepite saranno completamente diverse e richiederanno pertanto abbinamenti con bevande diverse.
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Ma cerchiamo di analizzare le sensazioni che percepiamo assaggiando una pizza margherita. Innanzitutto ci accorgiamo che, pur essendo una preparazione molto gustosa e dall’equilibrio perfetto, non è particolarmente strutturata e non presenta una spiccata persistenza gusto-olfattiva. Caratteristiche che ci faranno escludere a priori l’abbinamento con vini strutturati e persistenti, facendoci quindi optare per un vino giovane, che non abbia subito un periodo di maturazione. Passando quindi all’analisi delle sensazioni percepite, notiamo subito che prevale su tutte una certa tendenza dolce, da non confondersi con la dolcezza che viene conferita al cibo dall’aggiunta di zucchero. La tendenza dolce della pizza è data soprattutto dall’impasto, per la presenza dell’amido contenuto nel grano di cui è composta la farina. E tendenza dolce ce la dà anche la mozzarella, per la presenza al suo interno del secondo elemento per quantità di cui è composto il latte dopo l’acqua, ovvero il lattosio. Ma la mozzarella, soprattutto quella di bufala adoperata per la preparazione della pizza napoletana, conferisce anche una leggera sensazione di grassezza, ma soprattutto di succulenza. Infine, abbiamo una leggera tendenza acida data dal pomodoro e una leggera aromaticità conferita dal basilico.
Il nostro vino dovrà quindi essere un vino giovane, per i motivi che abbiamo già detto, ovviamente secco, soprattutto fresco, quindi dotato di una buona acidità, sapido ed eventualmente effervescente, per contrastare la tendenza dolce che si percepisce nella pizza ma anche la leggera grassezza della mozzarella, e infine morbido, per contrapporsi alla tendenza acida del pomodoro e della mozzarella. E dovrà essere bianco, perché un vino rosso, per la presenza di tannini, esalterebbe troppo la tendenza acida del pomodoro e mal si abbinerebbe ad un formaggio fresco come la mozzarella.
Seguendo inoltre la regola secondo la quale, molto spesso, ai piatti tipici di un territorio si abbinano i vini prodotti nello stesso, secondo noi con la pizza napoletana risulta perfetto l’accostamento con un Falanghina, vino prodotto prevalentemente con uve dell’omonimo vitigno, presente in Campania fin da tempi antichissimi e che dà vita sul territorio a numerose doc. Vino secco, dal profumo fruttato, con sentori agrumati e minerali a seconda della zona di produzione, comunque sempre particolarmente fresco, sapido ma anche morbido. Da provare sia nella versione ferma che, per chi non può rinunciare alle bollicine, nella versione spumante brut.
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Detto questo e per concludere, ci piace considerare la pizza come il piatto della libertà per eccellenza. E così, come ognuno deve sentirsi assolutamente libero di trovare la farcitura che più gli piace, senza nessun timore di optare per würstel, ananas, patatine fritte e chi più ne ha più ne metta, non possiamo non fare la stessa considerazione per quanto riguarda l’abbinamento con le bevande. Insomma, che ognuno si mangi la pizza sua e l’abbini con la bibita che più gli aggrada. Dallo champagne alla cola, dall’aranciata alla birra, dal vino rosso a quello bianco, passando per il chinotto. E buona pizza a tutti!