L’Ofella è un biscotto di frolla molto semplice, di cui ufficialmente si conoscono solo gli ingredienti, ma non quantità e procedure: farina di frumento, uova, burro, zucchero, lievito e olio di oliva.
Parona è un piccolo paese della Lomellina, zona agricola conosciuta anche per prodotti legati alle oche, pertanto la storia vuole, che in passato al posto del burro venisse usato il grasso d’oca, più facile da reperire nelle campagne lomelline.
Nell’Azienda Le Specialità srl, uno dei due biscottifici che a Parona continuano a produrre il tradizionale biscotto, oramai conosciuto in tutto il mondo, c’è una linea denominata “nostrane” che tra gli ingredienti mantiene l’1% di strutto d’oca, tra l’altro diminuendo il burro, i biscotti sono meno calorici in quanto nello strutto d’oca vi è un ottimale equilibrio fra i grassi saturi e insaturi.
La leggenda che viene tramandata ancora oggi racconta che a Parona, piccolo centro di quasi 2000 abitanti, situato tra i territori di Vigevano, Mortara e Cilavegna, abitasse la famiglia Colli, papà Pietro e mamma Francesca Panzarasa con i loro 7 figli.
La famiglia gestiva una locanda dalla cucina casalinga. Presso la locanda si fermavano i soldati dell’esercito savoiardo che venivano rifocillati prima delle battaglie. In una di queste soste vennero offerte ai soldati oltre alla frittata di uova e rane, polenta, e buon vino locale anche il biscotto semplice dalla forma ovale imperfetta, unica e inconfondibile.
Le figlie Pasqualina e Elena, detta Linin, producevano questi dolci cuocendoli nel forno del paese, senza mai svelarne la ricetta, nonostante le numerose richieste anche accompagnate da offerte economiche, che furono fatte alle sorelle fino al 1930 quando morirono.
Le sorelle Colli furono le prime, agli inizi del 900, a commercializzare il prodotto iniziando a venderlo in un banchetto alla festa patronale, che ancora oggi si tiene la prima domenica di ottobre. Vendevano i biscotti a numero e non a peso, tanto erano considerati preziosi.
Nel 1969 la Proloco decise di istituire la Sagra delle Offelle, dando un grande slancio commerciale al prodotto, ma tutelandone la genuinità attraverso un marchio di garanzia numerato, fornito ai produttori che hanno preso il posto degli antichi forni casalinghi, e brevettando il nome e la scatola riconosciuta in tutto il mondo. Durante la sagra è possibile assaggiare, acquistare il prodotto e visitare i laboratori, partecipando alle numerose iniziative che vengono organizzate. Ogni anno una ragazza prende il ruolo di Pasqualina Colli, e ne fa rivivere la storia sotto braccio al “marito” Pinotu. La tradizione vuole che il volto della donna sia svelato solamente il sabato della sagra. Nessuno, tranne un ristretto gruppo di organizzatori, potrà conoscere in anteprima chi sarà la Pasqualina.
Nel 2015 all’interno della Sagra è stata introdotta una gara di pasticceria che ha visto protagonisti sia il settore dei professionisti (pasticcerie, ristoratori, cuochi…) sia appassionati estimatori di offelle per la realizzazione di un piatto dolce o salato dove il biscotto doveva essere protagonista, con un vincitore per categoria. Visto il successo della prima edizione è molto probabile che l’iniziativa si ripeta la prossima sagra, occorre quindi organizzarsi in tempo per il prossimo ottobre.
Ho trovato, attraverso amici della condotta di SlowFood di Vigevano, un ricettario fatto da alcune nonne della zona, ed è questa ricetta che quindi vi riporto:
Ingredienti· 300 g. di farina 00
· 150 g di burro
· 150 g di zucchero
· Un cucchiaino di lievito
· un pizzico di sale
Fare la fontana sul tavolo, aggiungere lo zucchero e il burro a temperatura ambiente. Quando tutti gli ingredienti son ben amalgamati e si è formato un composto morbido, avvolgerlo nella pellicola per alimenti e lasciarlo riposare per una mezz’ora.
Passato il tempo spianare il composto ad un’altezza di 3/4 mm. Adoperare il cutter adatto al biscotto e cuocere in forno fino a doratura a 200°.